Cultura

Se tradurre libri diventa condanna alla precarietà

Se tradurre libri diventa condanna alla precarietàI traduttori editoriali di «Strade», da sinistra, Valvo, Buttazzi, Ramat, Feriaud, Zani, Comito, Pugliano, Milton Knowles

Il caso «Strade», sindacato traduttori editoriali chiede un sostegno alle istituzioni

Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 7 dicembre 2019
Tradurre è sempre una sfida: ogni libro, ogni autore, ogni voce pone chi traduce nella condizione di doversi calare in qualcosa di diverso da se stesso, vestire i pensieri e le parole di qualcun altro. In virtù della responsabilità che la traduzione sempre comporta e del suo incommensurabile valore, ci si aspetterebbe che il ruolo del traduttore fosse riconosciuto, e non solo in ambito culturale. Bene, non è affatto così. Nel nostro Paese, il reddito medio di un traduttore letterario raggiunge a fatica i 15 mila euro lordi l’anno, poco più di mille euro lordi al mese. Senza alcun tipo...

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