Visioni

Se un monaco inquieta l’universo dei potenti

Se un monaco inquieta l’universo dei potenti

Cinema In sala «Le confessioni» di Roberto Andò, con Toni Servillo e Daniel Auteuil. Rimandi a Petri e atmosfere grottesche per una riflesisone sulla miseria e sulle debolezze di chi decide le sorti del mondo

Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 21 aprile 2016
Un monaco in un aeroporto, meglio, un certosino tutto di bianco vestito. È la sua divisa d’ordinanza, si chiama Roberto Salus, Toni Servillo lo interpreta e per un momento sembra stia recitando tanto la sua camminata è innaturale. Poi acquista un piccolo registratore e lo prova dettando una poesia in napoletano che recita «Quanno ncielo n’angiulillo nun fa chello c’ha da fà, ‘o Signore int’a na cella scura scura ‘o fa nzerrà». Opera di Ferdinando Russo, poeta e autore di canzoni classiche napoletane. Quando il certosino sale sull’auto che lo attende lo seguiamo come fossimo aquile, o corvi, o forse...

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