Italia
Sekine ammazzato tra le baracche
Rosarno Il giovane bracciante maliano avrebbe ferito un carabiniere, che poi per difendersi gli ha sparato all’addome. La vita durissima dei raccoglitori nella tendopoli di San Ferdinando, le nuove leggi non bastano. La dinamica dei fatti è ancora lacunosa
La tendopoli di San Ferdinando, a Rosarno – Lapresse
Rosarno Il giovane bracciante maliano avrebbe ferito un carabiniere, che poi per difendersi gli ha sparato all’addome. La vita durissima dei raccoglitori nella tendopoli di San Ferdinando, le nuove leggi non bastano. La dinamica dei fatti è ancora lacunosa
Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 9 giugno 2016
A Rosarno i migranti sono morti che camminano. Ma a Rosarno si cammina anche sui morti che vengono dall’Africa. Da ieri, ma non solo da ieri. Sekine Traorè è il quinto cadavere in questo girone dantesco dei dannati della piana gioiese. Aveva 27 anni, era del Mali. Viveva ammassato nella tendopoli di San Ferdinando. Dalla buia uscita per Rosarno dell’A3, a qualche chilometro, la tendopoli non puoi non vederla. Basta percorrere la bretella che conduce al porto e incontri decine e decine di raccoglitori che, a piedi, qualcuno su una bici scassata e senza catarifrangenti, raggiunge le tante lugubri tende...