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Sekou Diabate, il griot sociale che dribblava le convenzioni
Ricordi Conduttore radiofonico e instancabile divulgatore della cultura africana in Italia, la sua capacità di stare "insieme" e di creare "ambiance" si è arresa al Covid-19
Sekou Diabate "on air" – Emiliano Larizza
Ricordi Conduttore radiofonico e instancabile divulgatore della cultura africana in Italia, la sua capacità di stare "insieme" e di creare "ambiance" si è arresa al Covid-19
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 28 marzo 2020
Ci ha lasciato giovedì Sekou “Maouka” Diabate, figura molto amata sul confine-cerniera che ha unito la comunità africana romana al resto della città, verrebbe da dire, tanto era innata la sua capacità di costruire relazioni, connessioni, sinapsi culturali, perché come amava ripetere «una mano, da sola, non può applaudire». Era ricoverato per una grave malattia al Policlinico Umberto I, dove l’ha raggiunto l’infezione da Covid-19 che gli è stata fatale. Aveva 68 anni. Cittadino innamorato (e scarsamente ricambiato) della Costa d’Avorio, romano e romanista d’adozione, Sekou nella sua vita ha dribblato le convenzioni come certi attaccanti che era solito seguire...