Politica
Sel non si divide, è tregua: «Ma no a guerre interne»
Sinistre Vendola tiene uniti i suoi, ma alla presidenza è scontro duro fra chi chiede di proseguire l’esperienza di Tsipras e chi vuole aprire un dialogo con il governo: «Renzi un pericolo? No, un’opportunità»
Nichi Vendola alla riunione della presidenza di Sel – Simona Granati
Sinistre Vendola tiene uniti i suoi, ma alla presidenza è scontro duro fra chi chiede di proseguire l’esperienza di Tsipras e chi vuole aprire un dialogo con il governo: «Renzi un pericolo? No, un’opportunità»
Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 31 maggio 2014
«La mia idea è continuare a deludere la pattuglia di eroici giornalisti che seguono le nostre riunioni in attesa di vedere scorrere il sangue». Alla fine di una tormentatissima riunione di presidenza, in cui volano parole grosse e si scontrano due fazioni opposte – da una parte i sostenitori del «processo» unitario a sinistra innescato dalla lista Tsipras, dall’altra quelli che chiedono un avvicinamento al Pd e una ridiscussione del rapporto con il governo Renzi, in mezzo un drappello di pontieri – Nichi Vendola non resiste alla tentazione di prendersela con «i giornalisti». Non che possa negare che il dissenso...