Cultura
Sensuale e mistico, l’Oriente sognato di un cantastorie gaelico
Scaffale Lo scrittore irlandese Philip O’Ceallaigh presenta in Italia «La mia guerra segreta» (Racconti edizioni) dove il tema della sessualità si mescola a riflessioni che hanno ogni tanto del religioso, se non a tratti del mistico
Jarek Puczel, «Dreamer»
Scaffale Lo scrittore irlandese Philip O’Ceallaigh presenta in Italia «La mia guerra segreta» (Racconti edizioni) dove il tema della sessualità si mescola a riflessioni che hanno ogni tanto del religioso, se non a tratti del mistico
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 12 marzo 2019
L’Irlanda è terra di raccontatori, di contastorie. La cultura irlandese per tanti anni è andata a braccetto con l’oralità al punto che gli séanchai, ossia gli storyteller della tradizione gaelica, erano tenuti in gran considerazione nell’ordinamento sociale. Un popolo di parlatori che ha visto tra suoi migliori letterati grandi conversatori, come Shaw e Wilde, e poi Behan. E non a caso, la tradizione irlandese della short story, del racconto breve, è da sempre in grandissimo fulgore. Esce ora per i tipi di Racconti edizioni, La mia guerra segreta (pp. 320, euro 17,00), ossia la sua seconda raccolta di racconti dal...