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Senza parole. Le anomalie del natale jazz

Senza parole. Le anomalie del natale jazzGeorge Shearing

Christmas mania Classici come «White Christmas» o «Jingle Bells» rivisitati e rielaborati in chiave solo strumentale. Standard che, di volta in volta, rivelano accenti swing, cool, mainstream, gospel, rhythm’n’blues. Dall’orchestra di Stan Kenton alla tromba di Paolo Fresu. Ripensando al «classic piano» di Oscar Peterson e George Shearing

Pubblicato quasi 9 anni faEdizione del 19 dicembre 2015
«Il Natale di ognuno di noi è differente, ma è invece uguale il senso della felicità e di condivisione che appartiene ai popoli di tutti i continenti. Jazzy Christmas è il nostro modo di mettere insieme, in musica, sensazioni e ricordi indimenticabili». Così spiega Paolo Fresu nelle note di copertina del suo recentissimo disco, il primo «Christmas Album» davvero importante per il jazz strumentale italiano, essendo il canto natalizio un «genere» tipicamente vocale, pur con le dovute moltissime eccezioni. Genere? Sì, è il caso di usare questo termine classificatorio, perché il cosiddetto «Disco di Natale» (meglio la vulgata inglese Christmas...

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