Cultura

Sepúlveda, il giramondo che combatteva l’ingiustizia e amava le parole

Sepúlveda, il giramondo che combatteva l’ingiustizia e amava le paroleLuis Sepúlveda al festival Dedica di Pordenone (Teatro comunale Giuseppe Verdi), 2015 – Foto di Luca A d’Agostino /Phocus Agency

Biografie militanti La sua è stata una vita rocambolesca, intrisa di politica. Entrato nel Partito socialista cileno, con il golpe del '73 fu arrestato e torturato, fino all'esilio ottenuto da Amnesty International. Nel '78 si unì alle Brigate internazionali Simon Bolivar in Nicaragua e poi, negli anni a seguire, diventerà lo scrittore acclamato che tutti conoscono

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 17 aprile 2020
«Il bastardo non vale un minuto del mio tempo». Manuel Contreras era stato il capo della Dina, la Gestapo cilena, era stato l’uomo che l’aveva fatto gettare in cella e consegnato ai torturatori. Ed era finalmente morto, a 86 anni, con un’immonda quantità di omicidi e una modica quantità di condanne sulle spalle. Ma c’era il sole, la griglia bollente, la birra gelata, e su tutto incombeva un appetito cileno. «Vaffanculo anche Contreras». Niente pezzo, niente intervista. In sottofondo, rumore di bistecca che cominciava a sfrigolare. Era l’agosto del 2015 LUIS SEPÚLVEDA era questo, un cantastorie da combattimento, e le...

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