Politica
«Sette mesi e su Giulio l’Italia va all’indietro»
Caso Regeni Intervista a Riccardo Noury, portavoce di Amnesty Italia: «Il governo non smentisce le dichiarazioni di al-Sisi e la visita di Barani. Se prevarranno gli interessi, il prossimo desaparecido sarà la società civile egiziana»
La fiaccolata a Roma del 25 luglio 2016, a sei mesi dalla scomparsa di Giulio Regeni – LaPresse
Caso Regeni Intervista a Riccardo Noury, portavoce di Amnesty Italia: «Il governo non smentisce le dichiarazioni di al-Sisi e la visita di Barani. Se prevarranno gli interessi, il prossimo desaparecido sarà la società civile egiziana»
Pubblicato circa 8 anni faEdizione del 25 agosto 2016
Un altro mese si aggiunge alla lista di quelli senza verità. Il 25 gennaio 2016 Giulio Regeni scompariva al Cairo, dove conduceva una ricerca sui sindacati egiziani. È stato ritrovato il 3 febbraio, morto. Barbaramente torturato e poi ucciso. Da allora la famiglia, la società civile italiana e quella egiziana, organizzazioni e semplici cittadini chiedono di rompere il muro di silenzio calato sul suo omicidio, di cui il regime del generale al-Sisi ha piena responsabilità politica. Nessun risultato è stato archiviato e, al contrario, ad agosto si sono fatti passi indietro, ci spiega Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia,...