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Seydou Keita nella caverna di Alì Babà
Fotografia La mostra al Grand Palis di Parigi celebra il fotografo tra gli artefici del rinnovamento culturale del Mali
Seydou Keïta Sans titre, 1958 Genève, Contemporary African Art Collection © Seydou Keïta / SKPEAC / photo courtesy CAAC – The Pigozzi Collection, Genève
Fotografia La mostra al Grand Palis di Parigi celebra il fotografo tra gli artefici del rinnovamento culturale del Mali
Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 4 giugno 2016
Seydou Keita, a cui il Grand Palais di Parigi dedica un’imponente retrospettiva fino all’11 luglio, è uno dei maggiori artefici del rinnovamento culturale del Mali per il quale ha lavorato fin dagli anni quaranta prima dell’indipendenza del paese dalla Francia. Nella capitale Bamako il suo studio era al crocevia tra la stazione ferroviaria che collega la città a Dakar, il Marché rose, importante centro di scambi commerciali per tutto l’Ovest africano, la prigione, il Sudan Ciné, la sala cinematografica che richiamava spettatori dai villaggi vicini. “Le donne di Bamako sono belle”, sostiene una canzone popolare. Che a creare la leggenda...