Alias Domenica
Sfondamento delle pareti, l’espressione si allarga: Sol LeWitt
A Milano, Fondazione Carriero, la mostra "Sol LeWitt. Between the Lines", a cura di Francesco Stocchi e Rem Koolhaas Con il maestro del minimalismo americano lo spazio espositivo viene risignificato e inglobato nell’opera d’arte
Solomon «Sol» LeWitt, "Inverted spiraling tower", 1987
A Milano, Fondazione Carriero, la mostra "Sol LeWitt. Between the Lines", a cura di Francesco Stocchi e Rem Koolhaas Con il maestro del minimalismo americano lo spazio espositivo viene risignificato e inglobato nell’opera d’arte
Pubblicato quasi 7 anni faEdizione del 10 dicembre 2017
Daniele CapraMILANO
Vi sono opere d’arte contemporanea che hanno bisogno del museo quale conditio per poter essere lette dall’osservatore: lo spazio neutro consente di percepirne la carica espressiva, formale o concettuale, azzerando tutte le interazioni ambientali (è il famoso white cube di cui ha scritto Brian O’Doherty). All’opposto, le opere site-specific fanno del contesto uno degli elementi costitutivi, poiché reagiscono a partire dagli stimoli derivati dalle particolarità, fisiche, dimensionali o architettoniche, del luogo. La pregevole mostra di Sol LeWitt. Between the Lines – curata da Francesco Stocchi e Rem Koolhaas, e ospitata a Milano alla Fondazione Carriero fino al 23 giugno –...