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«Sfrimma» (apri): la ferita come presagio della poesia

Verità nascoste Versi profondamene erotici che sanno dell’odore della terra e delle foglie bagnate d’acqua piovana

Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 7 settembre 2019
Sarantis Thanopulos: «Caro Enzo, le tue poesie raccolte in Sfrimma (Ed. Mesogea) sono intensamente, profondamene erotiche. Sanno dell’odore della terra e delle foglie bagnate d’acqua piovana. Assaporano il sale della breccia marina. Sognano il corpo della donna carezzandone l’ombra. Affondano nel travaglio delle madri partorienti e respirano con i loro sospiri silenti. Amano viaggiare in compagnia del canto degli uccelli. Si addentrano nei vicoli dei villaggi sperduti. Pescano nel fondo dell’anima, negli occhi incantati dalle favole, salgono indomite dall’alba alla notte, impenitenti. Il loro eros non teme la fatica, i sentieri impervi, le lande desolate, non prende scorciatoie, non accelera i...

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