Visioni

Sguardi e ombre sul treno dei desideri

Sguardi e ombre sul treno dei desideriGloria Swanson in «Viale del tramonto» di Billy Wilder

C'era una volta la sala È una cinepresa a guardare in macchina, negli anni ’50 Hollywood indaga su se stessa. Il pubblico vuole musical, western, commedie: dalle monosale all’arrivo dei primi multiplex

Pubblicato circa 4 anni faEdizione del 27 agosto 2020
Nell’episodio precedente ci eravamo lasciati con lo «sguardo in macchina» dei titoli di testa de Le Mépris. Nel 1963, Godard gioca ad evocare Monika di Ingmar Bergman, un film esattamente di dieci anni precedente, e sul quale aveva scritto in un famoso articolo dal titolo «Bergmanorama» (Cahiers du cinéma, 1958) nel quale si legge, tra l’altro: «cosa sognavamo quando Monika è uscito sugli schermi parigini ?». Lo sguardo in macchina è sempre un’occhiata rivolta non solo alla cinepresa ma ancor più alla sala, a quegli spettatori che, nascosti nel buio, sprofondati nelle poltrone, guardano pensando di non essere visti. Ma...

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