Visioni

«Shadow of Fire», le ombre del passato per un nuovo Neorealismo

«Shadow of Fire», le ombre del passato per un nuovo NeorealismoUna scena da «Shadow of Fire»

Cinema Il film di Tsukamoto presentato a Venezia, nella sezione Orizzonti. Come in «Germania anno zero», un’umanità segnata dalla distruzione

Pubblicato circa un anno faEdizione del 15 settembre 2023
Espressionismo e Neorealismo, un Neorealismo posteriore: lo stridore, l’urto derivanti dallo scontro di placche immaginifiche, figure a contrasto, secche soluzioni cromatiche, secrezioni d’audio che lasciano sul terreno dello scontro (sulla superficie del piano) lamiere taglienti, grondanti di iconoplasma, sagome tranciate di netto, fracasso di ferraglia; e la pietas di un cinema nudo, povero, rastremato fino all’osso dell’esistere, fino a un’urgente essenzialità del segno; questo pare essere lo statuto proprio di Hokage (Shadow of Fire) di Shinya Tsukamoto, presentato nella sezione «Orizzonti» della Mostra di Venezia appena terminata. E, ancora una volta, non se ne capisce il motivo: non si capisce...

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