Visioni
Shahrbanoo Sadat, in Afghanistan oggi non c’è posto per le donne
Intervista La fuga da Kabul, i media Usa, la libertà creativa, una conversazione con la regista afghana ospite del festival di Villa Medici. Insieme a molta parte della sua famiglia è ora rifugiata a Amburgo
Intervista La fuga da Kabul, i media Usa, la libertà creativa, una conversazione con la regista afghana ospite del festival di Villa Medici. Insieme a molta parte della sua famiglia è ora rifugiata a Amburgo
Pubblicato circa 3 anni faEdizione del 24 settembre 2021
Cristina PiccinoROMA
Ci sono volute 72 ore a Shahrbanoo Sadat e alla sua famiglia per entrare nell’areoporto di Kabul, 72 ore da quando tutti insieme – una ventina di persone – hanno lasciato il suo appartamento prendendo con sé solo poche cose, del cibo, qualche vestito. Era il 20 agosto, i talebani erano da pochi giorni entrati nella capitale, la sua casa tra quella di tutti era la più vicina allo scalo: «Se fossimo stati da un’altra parte muoversi sarebbe diventato impossibile». Oggi, quando ci incontriamo a Roma nel corso del festival di Villa Medici, che si è concluso qualche giorno fa,...