Visioni
Sharon Fridman o della danza come arte dell’incontro
Incontri «All Ways», lo spettacolo firmato dal coreografo israeliano di scena a Operaestate Festival Veneto38. «La situazione politica del mio paese è grave, non posso andare a casa e chiudere gli occhi di fronte a quello che accade»
Immagin dallo spettacolo di Sharon Fridman «All Ways» – foto di Riccardo Panozzo
Incontri «All Ways», lo spettacolo firmato dal coreografo israeliano di scena a Operaestate Festival Veneto38. «La situazione politica del mio paese è grave, non posso andare a casa e chiudere gli occhi di fronte a quello che accade»
Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 31 luglio 2018
Francesca PedroniBASSANO DEL GRAPPA
Una donna in nero si guarda attorno, sola, al centro della scena, sulle note di un pianoforte. Si muove nel buio rischiarato da piccole luci. Di corsa entrano altri danzatori. La musica cambia registro, sciabola per lo spazio, diventa battente, seduttiva. La donna al centro è quasi travolta dagli altri, ma è questione di poco. Il moto della danza da solitario e caotico diventa armonico, circolare, collettivo. I danzatori ruotano su se stessi come fossero dervisci per poi dare il via a una magnetica coreografia di contatto che trasformerà la scena in un’utopia sociale di condivisione. È la visione che...