Alias
Shipwreck crime, una rotta balcanica
La mostra A Venezia gli oggetti dei naufraghi parlano: un progetto sulla «commozione»
Foto di Italo Rondinella da «Shipwreck Crime»
La mostra A Venezia gli oggetti dei naufraghi parlano: un progetto sulla «commozione»
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 20 giugno 2020
Il tratto di mare che separa la costa turca dall’isola greca di Lesbo rappresenta la fine del viaggio per molti migranti provenienti da Siria, Iraq e Afghanistan. Alcuni riescono a raggiungere l’approdo in terra europea, molti altri no. Le tracce che rimangono di queste persone sulle spiagge da cui sono partiti a volte sono così comuni da essere invisibili: uno zainetto, una scarpa da bambina, un biberon, alcune fototessere. A restituire dignità alle loro storie tramite questi oggetti ci ha pensato Shipwreck Crime la mostra di Italo Rondinella, fotoreporter e videomaker bolognese, ma di stanza a Istanbul. Inaugurata il 30...