«Si commuoveva se raccontavo il mio rapimento»
Buenos Aires, aspettando la «manifestazione per la verità» delle madri di Plaza de Mayo – foto Ap
Internazionale

«Si commuoveva se raccontavo il mio rapimento»

Addio all'avvocato Marcello Gentili Portò le famiglie delle vittime delle Fosse Ardeatine a Bariloche: lì si nascondeva Priebke
Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 11 febbraio 2020
«Il tentativo di far tacere i testimoni su atti gravissimi di omicidio non è tollerabile in un Paese civile», sono state le dure e chiare parole dell’ avvocato Marcello Gentili a Buenos Aires nel ormai lontano 1994. Alto, magro, enfatico, sensibile, in un caldo febbraio australe Gentili era in Argentina insieme al pm Antonio Marini, il giudice per le indagini preliminari Antonio Cappiello e l’avvocato Giancarlo Maniga per cercare testimonianze sui desaparecidos italiani durante la dittatura militare argentina 1976-83. Ma le porte chiuse sui reati commessi dal Terrorismo di Stato non si erano aperti neanche in democrazia. Infatti, dopo un...

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