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Sì, no, forse, sulla Tav siamo alla sceneggiata

Governo nel tunnel Restano tanti i nodi politici: il futuro del Tav, la consistenza del M5Stelle di fronte allo strapotere dell’alleato leghista, la vera natura del prof. Conte (presidente del Consiglio o ventriloquo a voci alterne?)

Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 28 luglio 2018
Siamo alla sceneggiata. Il ministro delle infrastrutture Toninelli rompe un troppo lungo silenzio e, confermando il «contratto di governo», dice, finalmente, che la Torino-Lione va «integralmente ridiscusso». Toninelli aggiunge inoltre che, nell’attesa, «nessuno deve azzardarsi a firmare nulla ai fini dell’avanzamento dell’opera, perché ciò costituirebbe un atto ostile». Passa un giorno ed è il presidente del Consiglio Conte a proclamare in modo esplicito che «il Tav non si farà più». I promotori dell’opera, i loro sponsor politici, l’establishment affaristico finanziario che la sostiene e i grandi media che ne sono espressione entrano in fibrillazione e gridano alla scandalo, diffondendo fake...

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