Visioni

«Sick of Myself», vacuità e capitalizzazione social

«Sick of Myself», vacuità e capitalizzazione socialKristine Kujath Thorp in «Sick of Myself»

Cinema Il film di Kristoffer Borgli, quasi un manifesto della nostra epoca, arriva su Mubi. La giovane donna Signe è pronta a farsi del male pur di ottenere visibilità

Pubblicato 11 mesi faEdizione del 5 gennaio 2024
Fin dove ci si può spingere per essere finalmente riconosciuti e amati? È la domanda che consegna Sick of Myself, opera seconda del regista norvegese Kristoffer Borgli, divenuto più noto per il suo film successivo Dream Scenario con protagonista Nicolas Cage e prodotto dalla statunitense A24. Un’affermazione legata proprio al successo di Sick of Myself, realizzato invece in Norvegia e divenuto un manifesto della vacuità che abita la nostra era e nello specifico dei meccanismi che permettono di capitalizzare visibilità sui social network, anche grazie a un ipocrita feticismo della diversità. Dopo la presentazione a Cannes e la distribuzione in...

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