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Silenzi e omertà che proteggono lo stragista di Hanau
Licenza di sparare Le norme europee e anche italiane sulla detenzione di armi rappresentano una porta spalancata non solo per il “lupo solitario”, ma anche per gruppi ispirati da ideologie di stampo xenofobo
Un proiettile ritrovato sulla scena dell’attentato di Hanau – Ap
Licenza di sparare Le norme europee e anche italiane sulla detenzione di armi rappresentano una porta spalancata non solo per il “lupo solitario”, ma anche per gruppi ispirati da ideologie di stampo xenofobo
Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 22 febbraio 2020
Quante armi sono legalmente detenute nei Paesi dell’Unione europea? E quanti cittadini hanno una licenza per armi? Domande semplici, finanche banali nell’era dell’informazione in tempo reale, che diventano domande cruciali all’indomani della strage di Hanau in Germania. Tobias Rathjen, detentore di una regolare licenza per porto d’armi e per la caccia, iscritto da otto anni ad un’associazione di tiro a segno a Bergen-Enkheim, in possesso di almeno tre pistole (una Glock 17 calibro 9 Luger, una Sig Sauer e una Walther, tutte legalmente acquistate via internet) e relative munizioni, ha compiuto la strage ammazzando nove persone nel quartiere frequentato da...