Silvia Bigi, indagine poetica sull’identità dell’altra
ITINERARI CRITICI L’artista parla del suo progetto «Are you nobody, too?», ospitato a Parigi. Una prozia scoperta per caso sfogliando un album di famiglia permette di riflettere sui «buchi genealogici». «Ho usato "Speakpic", l’app che permette di far parlare il volto di una fotografia. L’algoritmo come protesi di assenza, mancanza. Cosa far dire a una donna che non aveva mai avuto voce?»
ITINERARI CRITICI L’artista parla del suo progetto «Are you nobody, too?», ospitato a Parigi. Una prozia scoperta per caso sfogliando un album di famiglia permette di riflettere sui «buchi genealogici». «Ho usato "Speakpic", l’app che permette di far parlare il volto di una fotografia. L’algoritmo come protesi di assenza, mancanza. Cosa far dire a una donna che non aveva mai avuto voce?»