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Simone Massi, la libertà di un artigiano

Simone Massi, la libertà di un artigianoAutoritratto di Simone Massi

Animazione Intervista al direttore artistico del Festival "Animavì" che si considera un "animatore resistente"

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 13 luglio 2019
Thomas MartinelliPERGOLA (PERUGIA)
Si autodefinisce «animatore resistente», dimostrandolo con fatti e opere per tutto il suo percorso. Sia in tempi grami che nel periodo recente felice e riconosciuto, Simone Massi ha sempre tenuto la barra dritta sulla propria libertà espressiva e la centralità della dimensione umana. Per scelta fuori dal grande sistema produttivo, l’ex-operaio di origine contadina di Pergola e formatosi alla Scuola d’Arte di Urbino ha realizzato in proprio ad oggi una ventina di film. Da Immemoria (1995) a L’attesa del maggio (2014), passando per La memoria dei cani (2006) e Dell’ammazzare il maiale (2011), i suoi corti disegnati in bianco e...

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