Cultura

Simone Weil, parabole politiche per leggere il presente

Simone Weil, parabole politiche per leggere il presenteUn ritratto di Simone Weil, dal documentaio di Julia Haslett («An Encounter with Simone Weil», 2010)

ITINERARI CRITICI A proposito di «Filosofia della resistenza. Antigone, Elettra e Filottete». Tre testi sulle tragedie sofoclee, a cura di Francesca Romana Recchia Luciani per l’editrice Il Melangolo. Nel 1936, appena conclusa l’esperienza in fabbrica, la filosofa li immagina rivolti agli operai di Rosières. Quando nel 1934 entra alle officine Alsthom di Parigi, si è già occupata di lavoro e sfruttamento nel saggio «Riflessioni sulle cause della libertà e dell’oppressione sociale». Da Albert Camus a Boris Souvarine, in molti hanno riconosciuto la sua lezione rivoluzionaria accanto agli ultimi. Anche l’amore per la Grecia antica era una forma di radicalità

Pubblicato circa 4 anni faEdizione del 7 novembre 2020
Era un martedì il 4 dicembre del 1934, quando Simone Weil, venticinquenne, varcava la soglia delle officine elettromeccaniche Alsthom, nella periferia parigina, dando inizio alla sua vicenda operaia fino ad agosto dell’anno successivo. Una circostanza che le avrebbe fatto toccare con mano la violenza capitalista, un lavoro senza scampo di cui si era già occupata proprio nel saggio del ’34 Riflessioni sulle cause della libertà e dell’oppressione sociale. Il significato di quei mesi, insieme a lettere e appunti, pubblicato postumo nel 1951 da Gallimard, è al centro de La condizione operaia in cui compare la grandezza di una filosofa radicale,...

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