Alias Domenica
Sincretismo digitale e immaginazione, un’ipotesi antropologica
Saggistica Il montaggio come condizione immanente alle forme d’arte in grado di rigenerare i processi mentali, da Ejzenštein a T.S. Eliot al selfie: Pietro Montani riflette sul mondo digitale in Immagini sincretiche, Meltemi
Popisný portrét, un collage di Jirí Kolár, 1963
Saggistica Il montaggio come condizione immanente alle forme d’arte in grado di rigenerare i processi mentali, da Ejzenštein a T.S. Eliot al selfie: Pietro Montani riflette sul mondo digitale in Immagini sincretiche, Meltemi
Pubblicato 7 mesi faEdizione del 14 aprile 2024
E’ impossibile non iniziare dall’esempio con cui Pietro Montani apre il suo ultimo libro, Immagini sincretiche Leggere e scrivere in digitale (Meltemi, pp. 116, euro 12,00). Un meme ritrae la famosa influencer Chiara Ferragni mentre, scattandosi un selfie, fa la linguaccia. Solo che, al posto del telefono, tiene in mano una copia dell’Opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica di Walter Benjamin; in alcune varianti il libro è La società dello spettacolo di Guy Debord o Il delitto perfetto di Jean Baudrillard. Ma il punto, afferma Montani, è che questa immagine «non è affatto un selfie» (p. 9). È impossibile...