Internazionale
Sindacati e lavoratori sono ancora il nemico numero 1 del regime
Egitto Licenziamenti, arresti, torture ma la mobilitazione non cessa e al-Sisi trema: i lavoratori sono stati tra i pochi a non abbassare la testa anche dopo il colpo di stato militare del 2013
Piazza Tahrir – LaPresse
Egitto Licenziamenti, arresti, torture ma la mobilitazione non cessa e al-Sisi trema: i lavoratori sono stati tra i pochi a non abbassare la testa anche dopo il colpo di stato militare del 2013
Pubblicato quasi 6 anni faEdizione del 25 gennaio 2019
Il 30 gennaio 2011 in piazza Tahrir, nell’epicentro della rivolta, veniva fondata la prima federazione egiziana dei sindacati indipendenti ( sui cui Giulio Regeni incentrò la sua ricerca). Pochi giorni dopo, l’8 febbraio, lo sciopero generale proclamato dalla federazione paralizzava l’Egitto dando la spallata finale al regime di Mubarak. Oggi quei giorni sembrano lontanissimi. Da allora tutti i governi che si sono succeduti hanno sempre osteggiato le mobilitazioni dei lavoratori e il movimento sindacale indipendente che si andava affermando. Oggi al-Sisi sembra aver imparato la lezione, e dopo aver neutralizzato qualsiasi opposizione politica vuole spegnere definitivamente anche la miccia del...