Internazionale
Soccorsi troppo lenti, tra Siria e Turchia ora il rischio è morire di fame e di freddo
Macerie infinite Allarme dell’Oms, mentre il bilancio del sisma supera le 20mila vittime. Protesta in Siria: i camion Onu arrivati ieri sono semivuoti. In Turchia i rifugi non bastano. Ankara riattiva Twitter ma gli detta le condizioni anti-dissenso
Adana, un fuoco acceso per combattere il freddo – Ap/The Yomiuri Shimbun
Macerie infinite Allarme dell’Oms, mentre il bilancio del sisma supera le 20mila vittime. Protesta in Siria: i camion Onu arrivati ieri sono semivuoti. In Turchia i rifugi non bastano. Ankara riattiva Twitter ma gli detta le condizioni anti-dissenso
Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 10 febbraio 2023
Le 72 ore successive a una calamità sono «la finestra di vita». Significa che, superato quell’intervallo, ritrovare dei dispersi ancora vivi è pressoché impossibile. Dal sisma di magnitudo 7,8 che dall’alba di lunedì ha ucciso 20.451 persone tra Siria e Turchia (3.317 nella prima, 17.134 nella seconda), ne sono trascorse molte di più. Eppure ieri qualche sopravvissuto è stato tirato fuori dalle macerie di migliaia di palazzi al di qua e al di là del confine. Un uomo di 45 anni ad Adana, un bambino di tre ad Antakya, uno di due ad Hatay. PICCOLE LUCI che però non possono...