Alias Domenica
Solmi, una giovinezza con Montale
Epistolari del Novecento Le oltre trecento lettere tra Sergio Solmi e il poeta degli Ossi, ora raccolte da Quodlibet, documentano una solida amicizia formatasi tra le due Guerre: quando il mondo era impartecipabile
La copertina della prima edizione di Ossi di seppia di Eugenio Montale
Epistolari del Novecento Le oltre trecento lettere tra Sergio Solmi e il poeta degli Ossi, ora raccolte da Quodlibet, documentano una solida amicizia formatasi tra le due Guerre: quando il mondo era impartecipabile
Pubblicato quasi 3 anni faEdizione del 23 gennaio 2022
E’ l’autunno del 1917 e in una latteria sperduta di una viuzza tortuosa nel centro di Parma, si riunisce un gruppo di allievi ufficiali di fanteria con la passione per le lettere. Lì avremmo potuto vedere il futuro autore degli Ossi di seppia affondare un cucchiaino in una morbida massa di panna montata e sollevare un «lungo sguardo azzurro interrogativo» sull’ultimo arrivato: Sergio Solmi. I due condividevano il destino di una gioventù segnata da un’esperienza del tempo divisa tra impotenza e solitudine, tra ricerca affannosa di autenticità e senso d’incertezza, dove la complicità con l’opera letteraria rappresentava un’occasione di partecipazione...