Alias
«Song of horror» un salto nella paura
La miniserie In un’ottica vintage il prodotto resta godibile, le ambientazioni di grande impatto
La miniserie In un’ottica vintage il prodotto resta godibile, le ambientazioni di grande impatto
Pubblicato circa 3 anni faEdizione del 28 agosto 2021
Giocare a Song of horror è tornare indietro di almeno una due decadi quando le nostre PS2 o XBox erano invase da giochi horror sulla falsariga di Resident Evil o Silent Hill. La grafica aveva fatto passi da gigante e, di pari passo con le tv sempre più grandi, era sparito anche l’effetto cubettoso a favore di una definizione maggiore degli sprite e delle ambientazioni. Il referente più vicino per questo gioco indipendente, uscito in sordina il maggio 2020, senza nessun clamore, dimenticato e un po’ sfigato, è senza dubbio il sottovalutato Alone in the dark: The new nightmare del...