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«Sott’o ponte» della Sanità, dove la vita è tutta un teatro
Reportage Nel quartiere popolare che fu di Totò e ispirò Eduardo nascono un teatro autogestito e un ensemble musicale. E nelle cave di tufo, tra leggende e vecchie Topolino, si coltiva il sogno di un Beaubourg napoletano
Scene di vita sotto il ponte della Sanità – Foto Andrea Sabbadini
Reportage Nel quartiere popolare che fu di Totò e ispirò Eduardo nascono un teatro autogestito e un ensemble musicale. E nelle cave di tufo, tra leggende e vecchie Topolino, si coltiva il sogno di un Beaubourg napoletano
Pubblicato più di 11 anni faEdizione del 29 giugno 2013
Angelo MastrandreaNAPOLI
Il modo più semplice per scendere alla Sanità è prendere l’ascensore. Dal ponte fatto costruire da Giuseppe Bonaparte e Gioacchino Murat agli inizi dell’800 per consentire ai regnanti francesi di raggiungere la reggia di Capodimonte senza ritrovarsi assediato dal popolino lazzaro, oggi intitolato alla partigiana Maddalena Cerasuolo che durante le Quattro giornate di Napoli riuscì a impedire che i nazisti lo facessero saltare, si gode una vista invidiabile sui palazzi seicenteschi in decadenza e sulla cupola maiolicata in ceramica giallo-verde di Vietri della chiesa consacrata a Santa Maria della Sanità ma da tutti attribuita al “monacone” San Vincenzo Ferrer, santo...