Alias Domenica
Sottsass, immaginazione come critica sociale
«Ettore Sottsass. There is a planet» alla Triennale di Milano La mostra, curata da Barbara Radice, illustra in nove «voci» un’utopia figurativa sostenuta da onnivora curiosità
Ettore Sottsass, mobili grigi Poltronova, 1970, foto Alberto Fioravanti
«Ettore Sottsass. There is a planet» alla Triennale di Milano La mostra, curata da Barbara Radice, illustra in nove «voci» un’utopia figurativa sostenuta da onnivora curiosità
Pubblicato circa 7 anni faEdizione del 8 ottobre 2017
Maria Manuela LeoniMILANO
Ettore Sottsass è un prolifico e poliedrico personaggio-chiave per chi voglia comprendere evoluzione ed eredità degli anni d’oro del design italiano. Nato a Innsbruck da padre (omonimo) architetto e madre austriaca, laureato al Politecnico di Torino, dopo anni di prigionia patiti in un campo oltreconfine durante e dopo la seconda guerra mondiale, Sottsass si trasferì a Milano nel 1948, divenendo in breve tempo noto protagonista della scena artistica e culturale della città meneghina. Esponente del MAC (il Movimento per l’Arte Concreta, partorito dalle menti di Atanasio Soldati, Gillo Dorfles, Bruno Munari e Gianni Monnet con lo scopo di promuovere l’arte...