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Soundtrack allo sbaraglio

Soundtrack allo sbaraglioI Goblin con Dario Argento (a destra)

Tracce/Un viaggio tra flop, scarti, orrori da dimenticare e brani da riscoprire Il rifiuto dei Pink Floyd per «Profondo Rosso», l’estro smarrito di Keith Emerson, il no di 007 ai Radiohead. Ecco l’odissea delle colonne sonore

Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 7 maggio 2022
Le colonne sonore sono una parte essenziale del successo di un film, sia che si usino pezzi già conosciuti, magari di classica, che brani o sinfonie create ad hoc. Succede però facilmente che, in un’industria in continuo movimento come il cinema, qualcosa non vada per il verso giusto. Può essere un cambio di regia con i gusti del progetto mutati, può essere la mancata alchimia tra il musicista e le immagini, tant’è che queste partiture non finiscono a commento della pellicola, ma, nei casi migliori, solo nel cd della ost, nei casi peggiori, scartate e dimenticate. Molte di queste però...

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