Visioni

Sovvertire le immagini da infiniti punti di vista

Sovvertire le immagini da infiniti punti di vista

Filmmaker Fest Incontro con Johann Lurf, cineasta «Fuori formato». Protagonista della giovane sperimentazione austriaca, nei suoi film lavora sulle architetture e sui falsi movimenti

Pubblicato quasi 9 anni faEdizione del 9 dicembre 2015
«Il cinema è una macchina perfetta disegnata per i nostri sensi. Sedersi in un cinema per circa due ore significa perdere contatto con il proprio peso corporeo ed è molto importante per me considerare questa ’perdita’ dello spettatore». Di questa (e altre) dilatazioni sensoriali si nutre il cinema di Johann Lurf, giovane austriaco orbitato qualche giorno fa nella galassia Fuori Formato (curata da Tommaso Isabella) del festival milanese Filmmaker che lo ha visto ospite e co-curatore di un programma speciale dedicato all’avanguardia del suo paese. Nove cortometraggi votati, con inquietante precisione, alla sovversione creativa dello spazio e della percezione, nove...

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