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Spagna e Catalogna, binari paralleli
La crisi La strategia di Rajoy è condannata al fallimento. Oggi l’indipendenza è più vicina rispetto a un mese fa, e molto più vicina rispetto a sette anni fa. Da allora, la percentuale di indipendentisti è raddoppiata, arrivando a la metà. Il governo spagnolo non sembra rendersi conto che la materia prima del conflitto (e la sua soluzione!) è l’opinione pubblica
Bandiere spagnole – LaPresse
La crisi La strategia di Rajoy è condannata al fallimento. Oggi l’indipendenza è più vicina rispetto a un mese fa, e molto più vicina rispetto a sette anni fa. Da allora, la percentuale di indipendentisti è raddoppiata, arrivando a la metà. Il governo spagnolo non sembra rendersi conto che la materia prima del conflitto (e la sua soluzione!) è l’opinione pubblica
Pubblicato circa 7 anni faEdizione del 19 ottobre 2017
Si stava preparando da alcuni anni lo «scontro fra treni» verificatosi nelle ultime settimane e che sembra complicarsi ogni giorno di più. La soluzione è particolarmente difficile perché si parlano linguaggi diversi. Non mi riferisco al catalano e al castigliano. Madrid comunica con la forza poliziesca e con la legge vigente. Barcellona, con la legittimità delle urne, la volontà popolare, la rappresentazione, i simboli. Il presidente Puigdemont ricorre all’ambiguità e mette in scena una dichiarazione di indipendenza che non c’è stata. Il premier Rajoy manda migliaia di poliziotti a sequestrare le urne e chiudere i seggi. Due linguaggi che difficilmente...