Alias
Sparklehorse, anima fragile
Ricordi/Un documentario e un disco postumo riaccendono l’attenzione sul cantautore Usa Morto suicida nel 2010, Mark Linkous è stato tra le figure più sincere e illuminate che la scena «alternative» ci abbia regalato
Mark Linkous, in arte Sparklehorse (foto Brill/ullstein bild via Getty Images)
Ricordi/Un documentario e un disco postumo riaccendono l’attenzione sul cantautore Usa Morto suicida nel 2010, Mark Linkous è stato tra le figure più sincere e illuminate che la scena «alternative» ci abbia regalato
Pubblicato circa un anno faEdizione del 21 ottobre 2023
C’è una frattura ben visibile nella musica di Sparklehorse, una crepa in evidenza che corre attraverso le melodie mormorate sottovoce da Mark Linkous. Ascoltare il suo debut album del 1995, Vivadixiesubmarinetransmissionplot, può risultare simile all’accostarsi per la prima volta al kintsugi, la tecnica giapponese del XV secolo finalizzata alla riparazione di ceramiche ormai rotte. Questo processo non tende a nascondere le fratture, quanto piuttosto a enfatizzarle, dando forma a una sorta di «cucitura» realizzata con resina mescolata a polvere d’oro o d’argento, così da infondere nuova vita all’oggetto. I brani di quel disco monumentale hanno proprio quest’aspetto, sono canzoni frutto...