Cultura

Spazi e conflitti. A proposito di «lavoro ambulante e diritto alla città»

Spazi e conflitti. A proposito di «lavoro ambulante e diritto alla città»

Saggi «Vivere non è reato», a cura di Gennaro Avallone e Daouda Niang edito da Ombre Corte

Pubblicato circa 4 anni faEdizione del 24 ottobre 2020
Uno dei compiti principali della sociologia critica è dare voce a quei soggetti marginalizzati dalle dinamiche di esclusione della società contemporanea e del capitalismo, in modo da favorire sia la loro presa di coscienza che la loro emersione nello spazio pubblico. Una tale operazione, inoltre, può favorire la messa in moto di quelle potenzialità di trasformazione ed emancipazione che la marginalità e l’invisibilità sociali portano spesso con loro, a patto che gli «oggetti» dell’indagine sociale ne diventino anche i «protagonisti» attivi. Entrambi questi intenti critici muovono il bel libro curato da Gennaro Avallone e Daouda Niang Vivere non è reato....

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi