Visioni

Specchi riflessi. Sconfinamenti fuori dai generi

Specchi riflessi. Sconfinamenti fuori dai generi

Goodbye Ziggy Dalle tutine con paillettes alle collaborazioni con Kansai Yamamoto e Alexander McQueen

Pubblicato quasi 9 anni faEdizione del 12 gennaio 2016
Quando gli dei scendono le scale, lasciano un vuoto. David Bowie lascia vuoti molti spazi. Troppi, forse, per essere un divo. E anche se, per oltre quarant’anni, è stato l’emanazione e la traduzione popolare del divino, così come vuole la stessa etimologia della parola divo, che la sua scomparsa sospettata ma inaspettata conferma nella sua accezione più tragica. Musicista e attore. È vero, forse le frettolose biografie lo descriveranno per le sue due professioni. Bowie, però, è stato molto di più: ha messo a disposizione della sua arte la potenza deflagrante della propria immagine, costruita con la fantasia senza freni...

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