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Speranze sfiorite, il voto è anti-sistema
Tunisia al voto Dal «dispotismo paterno» a una fragile stabilità, il paese va alle elezioni con il peso del mancato miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro, dell'estremismo islamista e di partiti frammentati. Un quadro che spiega le basse affluenze alle urne e il disincanto dei tunisini
Manifesti elettorali per il voto del 15 settembre – Afp
Tunisia al voto Dal «dispotismo paterno» a una fragile stabilità, il paese va alle elezioni con il peso del mancato miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro, dell'estremismo islamista e di partiti frammentati. Un quadro che spiega le basse affluenze alle urne e il disincanto dei tunisini
Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 15 settembre 2019
All’improvviso arriva la tempesta. Le vie di Hammamet si allagano, straripano i wadi in torrenti limacciosi, l’autostrada lungo la costa diventa un fiume, la Grande Tunisi è sommersa da un’alluvione e nel buio di un cortocircuito scompare anche la fragile facciata della Tunisia del turismo di massa, mentre il vento strappa dai cartelloni le facce dei 26 candidati alla conquista del palazzo presidenziale di Cartagine. È solo un temporale ma è annunciato anche dal meteo della politica. L’interrogativo, al di là dell’esito del voto di oggi e delle legislative del 6 ottobre, è se la Tunisia sia davvero un Paese...