Economia
Spese fuori dal deficit contro il coronavirus. Per l’Unione Europea è «una tantum»
La crisi Bruxelles terrà conto delle «misure urgenti per salvaguardare la salute» ma dice di «fare attenzione alla sostenibilità dei conti». A maggio sarà riconosciuta una prima «flessibilità» da 6,3 miliardi già prevista dal patto di stabilità. L’Unione Europea si presenta debole e divisa davanti alle conseguenze della nuova crisi
Il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis e il Commissario all'Economia Paolo Gentiloni – LaPresse
La crisi Bruxelles terrà conto delle «misure urgenti per salvaguardare la salute» ma dice di «fare attenzione alla sostenibilità dei conti». A maggio sarà riconosciuta una prima «flessibilità» da 6,3 miliardi già prevista dal patto di stabilità. L’Unione Europea si presenta debole e divisa davanti alle conseguenze della nuova crisi
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 8 marzo 2020
Il vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis e il Commissario all’Economia Paolo Gentiloni hanno risposto positivamente alla richiesta inviata dal governo italiano giovedì 5 marzo di aumentare il deficit dal 2,2% al 2,5% del prodotto interno lordo (Pil) nel 2020 per finanziare le spese e affrontare l’emergenza prodotta dall’urto del coronavirus sull’economia. Lo 0,3% in più, pari nei calcoli della commissione a «6,3 miliardi di euro», sarà scomputato dal calcolo del bilancio strutturale e non sarà preso in considerazione «nella valutazione dell’adeguatezza dello sforzo di bilancio previsto in base alle regole attuali». DOMBROVSKIS E GENTILONI hanno anche ipotizzato che questo...