Spilliaert, il belga delle premonizioni indecifrabili
A Parigi, Musée d'Orsay, "Léon Spilliaert (1881-1946). Lumière et solitude", a cura di Leïla Jarbouai e Anne Adriaens-Pannier «Il mio è un lavoro cerebrale, realista». Da Ostenda a Parigi, prediligendo l’inchiostro. Progressivamente si smarca dal simbolismo per divenire, ruminando il pensiero nietzschiano, sempre più metafisico: essenzialità, deformazioni, illuminazioni eccentriche
A Parigi, Musée d'Orsay, "Léon Spilliaert (1881-1946). Lumière et solitude", a cura di Leïla Jarbouai e Anne Adriaens-Pannier «Il mio è un lavoro cerebrale, realista». Da Ostenda a Parigi, prediligendo l’inchiostro. Progressivamente si smarca dal simbolismo per divenire, ruminando il pensiero nietzschiano, sempre più metafisico: essenzialità, deformazioni, illuminazioni eccentriche