Alias Domenica

Stannard, un anglosassone sbronzo nei carruggi

Stannard, un anglosassone sbronzo nei carruggiDue fotografie di Genova: Lisetta Carmi, Genova, il porto, 1964 © Lisetta Carmi, courtesy Martini Ronchetti

Poesia angloitaliana Arrivò a Genova nel 1984, a 22 anni, per fare il lettore. Dopo cinque sillogi inglesi Julian Stannard dedica alla «sua» città un canzoniere «generazionale» bilingue, surreale e ironico: Sottoripa, il Canneto

Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 5 gennaio 2020
Decine di poeti del Novecento hanno scritto versi su Genova: da Ceccardo a Campana, da Sbarbaro a Caproni, da Ghiglione a Conte. A questo campionario, dal quale non mancano stranieri come Valéry e Frénaud, ora si aggiunge l’inglese Julian Stannard (Sottoripa Poesie genovesi, a cura di Massimo Bacigalupo, fotografie di Martina Bacigalupo, il canneto editore, e 13,00), che ben si distingue da chi lo ha preceduto. Intanto la sua Genova è vista con gli occhi di un ventiduenne che vi càpita (nel 1984) per farvi il lettore d’inglese, ovviamente con pochi quattrini in tasca e perciò accasato nel centro storico...

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