Internazionale
Stati, vescovi, attivisti contro la guerra al Niger. L’intervento armato è più evitabile
Africa Lo stesso parlamento della Cedeao (18 su 21) rifiuta l'idea di mandare i soldati contro i golpisti. Intanto la giunta vuole processare il presidente deposto Bazoum per «alto tradimento»
Niamey, sostenitori del golpe con una bandiera russa – Afp
Africa Lo stesso parlamento della Cedeao (18 su 21) rifiuta l'idea di mandare i soldati contro i golpisti. Intanto la giunta vuole processare il presidente deposto Bazoum per «alto tradimento»
Pubblicato più di un anno faEdizione del 15 agosto 2023
Appare evitabile l’intervento armato della Cedeao-Ecowas (Comunità economica dell’Africa occidentale) per «ristabilire la legalità costituzionale» in Niger. Il «no» all’uso della forza giunge da molte parti. Non solo dai governi di Guinea Conakry, Mali, Burkina Faso, gli ultimi due recatisi in Niger in segno di solidarietà con la giunta del Consiglio nazionale per la salvaguardia della patria (Cnsp). Ci sono andati ricordando l’«avventura in Libia» della Nato che ha prodotto un decennio di instabilità regionale». E un dilagante terrorismo: anche il 13 agosto sei soldati nigerini e dieci terroristi sono stati uccisi in combattimenti nell’ovest nigerino. Sanguinose imboscate jihadiste (anche...