Stefania Tansini in «L’ombelico dei limbi» al festival di Santarcangelo – foto di Pietro Bertora
Visioni
Stefania Tansini: «Ho tradito Artaud, ma non il suo vitalismo»
Intervista La coreografa e danzatrice piacentina, a Santarcangelo con il suo solo «L’ombelico dei limbi» ispirato a un testo giovanile di Artaud, racconta il rapporto con lo spazio, la rappresentazione, il corpo
Pubblicato 4 mesi faEdizione del 16 luglio 2024
Lucrezia ErcolaniSantarcangelo di Romagna
«La necessità di questo progetto è legata all’inquietudine del reale. Per me le cose, gli oggetti, la loro forma, nascondono qualcosa che mi inquieta» ci dice Stefania Tansini quando la incontriamo a Santarcangelo, in un’afosa giornata di metà festival. La sera prima la danzatrice è andata in scena con L’ombelico dei limbi, un solo da lei coreografato ispirato all’omonimo testo giovanile di Antonin Artaud. La pubblicazione, avvenuta solo di recente in italiano, è del 1925 e fa parte della «fase surrealista», si tratta di un testo composito di versi, prosa e lettere. In un’edizione di Santarcangelo decisamente incentrata sulla danza...