Visioni
Stefano Bagnoli e il poeta «maudit»
Note sparse Si intitola «Rimbaud» il primo album interamente registrato e suonato come one-man-band dal batterista
Stefano Bagnoli
Note sparse Si intitola «Rimbaud» il primo album interamente registrato e suonato come one-man-band dal batterista
Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 20 giugno 2018
Per questo album, il primo interamente registrato e suonato come one-man-band, il batterista Stefano Bagnoli ha scelto lo spirito guida del poeta «maudit» Arthur Rimbaud: il ragazzo dalle «suole di vento» che stregò e scandalizzò, sovvertendone le regole, il perbenismo borghese francese di fine ottocento, prima di abbandonare la poesia e diventare commerciante in Africa, per poi morire a meno di 40 anni per un’infezione mal curata proprio in quell’Europa mai sopportata fino in fondo. L’operazione del disco ha un antecedente illustre: il concept-album Sahara Blue che Hector Zazou realizzò nel 1992, anno del centenario della morte del poeta. Però...