Politica
Stefano Fassina: «Alle regionali il Pd ha perso sulla scuola»
Intervista «Renzi dice di avere vinto? Nega la realtà. L’emorragia di voti alle elezioni è un chiaro segnale per il governo. Sempre più urgente iniziare a pensare alla domanda sinistra che il Pd non intercetta più. Ma per farlo dobbiamo uscire dalla gabbia mercatista dell’Euro. Bisogna riscoprire la dignità della persona come dice la dottrina sociale di Papa Francesco»
Stefano Fassina (Partito Democratico)
Intervista «Renzi dice di avere vinto? Nega la realtà. L’emorragia di voti alle elezioni è un chiaro segnale per il governo. Sempre più urgente iniziare a pensare alla domanda sinistra che il Pd non intercetta più. Ma per farlo dobbiamo uscire dalla gabbia mercatista dell’Euro. Bisogna riscoprire la dignità della persona come dice la dottrina sociale di Papa Francesco»
Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 2 giugno 2015
Stefano Fassina, rispetto alle elezioni europee il Pd ha perso 2.143.003 voti, 1.083.557 rispetto alle politiche 2013, 600 mila rispetto alle regionali del 2010. È il risultato della campagna «Io non voto il Pd» cresciuta nelle scuole? Direi proprio di si, ha contribuito in modo significativo all’aumento dell’astensione e anche al travaso di voti verso altri partiti. Verso il Movimento Cinque Stelle? In particolare verso di loro. Il governo presieduto dal segretario del Pd ha compiuto svolte liberiste sul lavoro e sulla scuola, plebiscitarie sulla democrazia. I nostri elettori le hanno rifiutate perché sono decisioni che aggravano le condizioni economiche...