Visioni
Stefano Saletti, «il mio viaggio nel mediterraneo»
Intervista Tre decenni di carriera e una duplice candidatura quest’anno al Premio Tenco, il musicista si racconta dai Novalia all’esperienza con la Banda Ikona
Stefano Saletti e la banda Ikona dal vivo – foto Andrea Cavallini
Intervista Tre decenni di carriera e una duplice candidatura quest’anno al Premio Tenco, il musicista si racconta dai Novalia all’esperienza con la Banda Ikona
Pubblicato circa 8 anni faEdizione del 14 settembre 2016
Dai Novalia a Banda Ikona, da Rieti a Tangeri, da Corteo a Sound City. Trent’anni e diciotto dischi sono la distanza del cammino musicale di Stefano Saletti. Da Corteo a Sound City, Stefano ha toccato i porti di Lampedusa e Ventotene, Istanbul e Algeri, Lisbona e Tangeri, Jaffa e Sarajevo… Ne è ripartito portandosi via il suono dell’oud, del bouzuki, dello tzouras; le parole del Sabir, antico esperanto delle genti di mare, e quelle napoletane, turche, arabe, macedoni, swahili. Tre decenni di carriera e la duplice candidatura al Premio Tenco 2016 con Cafè Loti (lui, Nando Citarella e Pejman Tadayon)...