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Stendhal, tramonto e disdoro nei territori del Papa

Stendhal, tramonto e disdoro nei territori del PapaIl forte di Michelangelo a Civitavecchia, xilografia di Giuseppe Barberis, 1894

Classici francesi Con i volumi relativi agli anni del consolato a Civitavecchia Aragno completa la traduzione delle lettere, a cura di Vito Sorbello. Lo Stendhal «finale» è smarrito tra abbozzi e amanti neghittose: unico sussulto, La certosa

Pubblicato quasi 4 anni faEdizione del 21 febbraio 2021
Se Stendhal, come intuiva da buon profeta di sé stesso, è stato compreso con un secolo di ritardo si deve a un fatto di politica e di stile. Se un Sainte-Beuve ne deprecava l’ideologia, tanto diversa dalla sua di assennato accademico, in quanto evocava l’epopea rivoluzionaria e l’età eroica della borghesia, un altro che non lo amava troppo, Paul Valéry, poteva riassumerne i temi della narrativa nella sequenza asindetica di «Napoleone amore energia felicità». Stendhal, romantico del tutto atipico, si colloca agli antipodi dei detestati Chateaubriand e Hugo che, ai suoi occhi, si compiacciono di uno stile da nuovi ricchi,...

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