Visioni

Stigmata, l’esplorazione sofferta dell’arte

Stigmata, l’esplorazione sofferta dell’arteuna scena di The Power of Theatrical Madness di Jan Fabre

Roma Europa Nell'ambito della retrospettiva - con due spettacoli - dedicata all'artista belga, apre una mostra

Pubblicato circa 11 anni faEdizione del 16 ottobre 2013
Sulle parete del Maxxi scorrono le pagine di un diario della fatica estrema, la registrazione di uno sfinimento fisico che, letteralmente, conduce allo sputare sangue. Nausea, vertigini, intossicazione, svenimento: se non fosse per il suo rifiuto del «metodo», l’artista e regista teatrale belga Jan Fabre potrebbe considerarsi l’unico vero erede di Antonin Artaud, almeno di quel teatro isterico e estatico che rappresenta una esperienza totale per il performer e il pubblico. Corpo residuale esso stesso, oggetto-soggetto di ogni azione, Fabre mette in scena un’offerta rituale in cui disseziona organiche parti di sé, la sua è una celebrazione cannibalica dell’essere al...

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