Lavoro

Stop al caporalato, ci prova un protocollo

Stop al caporalato, ci prova un protocolloI ministri dell'Agricoltura e del Lavoro, Maurizio Martina e Giuliano Poletti

L'accordo Firmano tre ministeri, cinque Regioni, imprese, sindacati e associazioni. Aiutare i braccianti a trovare una casa e a ricevere servizi dignitosi. Flai Cgil e Uila: «Almeno 430 mila sfruttati, bisogna approvare subito il ddl 2217 fermo in Senato»

Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 28 maggio 2016
Un protocollo per contrastare il caporalato: con precisi impegni per le ispezioni, il soccorso, l’assistenza ai lavoratori impiegati nei campi, spesso immigrati. Lo hanno firmato ieri a Roma tre ministeri – Interni, Lavoro e Agricoltura – con cinque Regioni – Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata e Campania – i sindacati, l’Ispettorato nazionale del Lavoro, le imprese e le associazioni. Tra gli altri, Flai Cgil, Fai Cisl, Uila, Croce Rossa, Libera, Caritas, Cia, Coldiretti, l’Alleanza delle cooperative. Un «passo importante» hanno convenuto tutti i firmatari, ma i sindacati hanno chiesto che si proceda presto all’approvazione del ddl 2217, ancora fermo in Senato...

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