Alias
Storaro, magia della luce
Bif&st Intervista a Vittorio Storaro che terrà una masterclass al festival di Bari il 27 aprile, preceduta dalla proiezione de "Il Conformista"
Bif&st Intervista a Vittorio Storaro che terrà una masterclass al festival di Bari il 27 aprile, preceduta dalla proiezione de "Il Conformista"
Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 21 aprile 2018
Mario SerenelliniPARIGI
Se le gambe sexy di Laura Antonelli sulla scaletta di Malizia, soft-erotico del ’73 di Salvatore Samperi, son diventate l’icona più tornita del voyeurismo cinematografico, il merito va anche a quel mago della luce e dell’inquadratura che è Vittorio Storaro. Maestro tra i maestri dell’immagine, ‘alter occhio’ dei grandi del grande schermo, Storaro, da quando ha cominciato (nel ’62, con I Normanni di Giuseppe Vari), non ha mai smesso di dividersi tra cinema d’autore e cinema commerciale o di genere : da La strategia del ragno, L’uccello dalle piume di cristallo, Tucker, Dick Tracy (nell’ampia selezione, fitta di altri Bertolucci, Coppola,...